“QUIS ULTRA?”
Attuale Comandante Col. Gabriele Vacca Sede Orcenico Superiore (PN)
STORIA DEL 11° REGGIMENTO BERSAGLIERI
Il 16 settembre 1883 viene costituito in Caserta l’11° Reggimento Bersaglieri.
Nel corso del Primo Conflitto Mondiale il reggimento è impegnato fino all’11 febbraio 1916 nell’ambito delle Divisioni di fanteria, e successivamente è inquadrato nella II Brigata Bersaglieri affiancato, prima dal 9° Reggimento e poi, dal 6 novembre 1916, dal 7° Reggimento.
Dal 10 maggio 1923 il reggimento è trasformato in ciclisti e tale rimarrà sino al 1936.
Dal 1° febbraio 1938, l’11° Bersaglieri è inquadrato nella 1^ Divisione Celere “Eugenio di Savoia” e con tale Grande Unità prende parte al Secondo Conflitto Mondiale, nel corso del quale, tuttavia, cambia più volte dipendenza.
A seguito degli eventi determinati dall’armistizio, è sciolto l’8 settembre 1943 in territorio Jugoslavo (Dalmazia).
Il 1° novembre 1975, in Aviano, viene costituito il 27° Battaglione Bersaglieri “Jamiano”, per trasformazione del preesistente XXXVIII Battaglione del disciolto 132° Reggimento Carri. Assegnato alla 132^ Brigata corazzata “Manin”, riceve la Bandiera dell’11° Reggimento Bersaglieri. Il 29 settembre 1992 il battaglione perde la propria autonomia ed il giorno successivo è inquadrato nell’11° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Aviano e successivamente trasferito nell’attuale sede di Orcenigo Superiore.
Il 18 aprile del 1997, il XXVII Battaglione è sostituito dall’XI Battaglione Bersaglieri “Caprera” che come segno tradizionale di appartenenza al disciolto 182° Reggimento fanteria corazzata “Garibaldi” continua a portare la cravatta rossa.
Stemma Araldico
SCUDO: partito; il primo d’argento alla colonna spezzata su basamento, al naturale, accostata in capo da due silfi di rosso; il secondo d’azzurro ad un monte all’italiana d’oro di tre cime uscenti dalla punta, sormontato da due gemelle pure d’oro, ondate, poste in fascia. Il tutto abbassato ad un capo d’oro caricato dal quartier franco d’azzurro alla palma fruttata d’oro (Tripoli), radicata su campagna di verde.
CORONA TURRITA.
ORNAMENTI:
(1) Lista bifida: d’oro, svolazzante, collocata sotto la punta dello scudo, incurvata con la concavità rivolta verso l’alto, riportante il motto “QUIS ULTRA?”.
(2) Onorificenza: accollata alla punta dello scudo con l’insegna pendente al centro del nastro coni colori della stessa.
(3) Nastri rappresentativi delle ricompense al Valore: annodati nella parte centrale non visibile della corona turrita, scendenti svolazzanti in sbarra ed in banda dal punto predetto, passando dietro la parte superiore dello scudo.
Sintesi della blasonatura
La prima partizione è dedicata alle operazioni in Libia alle quali ha partecipato l’11° fra il 1911 ed il 1913: la colonna recisa ricorda l’olocausto dei bersaglieri a Sciara Sciat ed i due silfi sono emblema delle località ove sono state concesse le due medaglie al V.M., una d’oro (a Tripoli) ed una di bronzo (ad Assaba).
Nella seconda partizione, sullo smalto d’azzurro simbolo di amor di Patria e di lealtà, sono ricordati i fiumi Tagliamento e Isonzo (gemelle ondate) ed il Carso e le colline che sovrastano l’Isonzo (monte all’italiana), zone ove i bersaglieri si sono valorosamente battuti nel corso della prima guerra mondiale.
Il capo d’oro simboleggia la massima ricompensa la V.M. concessa al reggimento per il fatto d’arme di Tripoli, località rappresentata nel quartier franco dalla palma.
Decorazioni alla Bandiera di Guerra dell’11° Reggimento
Croce di cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia | |
Decreto 5 giugno 1920 (all’Arma di Fanteria):
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia Guerra 1915 – 18. |
Medaglia d’Oro al Valor Militare | |
Decreto 12 novembre 1911:
Per essersi particolarmente distinto per prove di mirabile valore e di esemplare fermezza nel fatto d’arme del 23 ottobre davanti a Tripoli. |
Medaglia d’Argento al Valor Militare (concessa al Battaglione ciclisti) | |
Il suo battaglione Ciclisti fu primo a giungere in vetta al monte San Michele (Carso), che occupò e tenacemente mantenne fino a che il nemico soverchiante, con violentissimo fuoco, non riuscì a stremarne le forze.
Carso 20-21 luglio 1915. |
Medaglia d’Argento al Valor Militare (concessa al Reggimento) | |
In combattimento o in trincea fu costante esempio di valore, di tenacia, di saldezza. con slancio irresistibile, superare le munite trincee avversarie, conquistava di primo balzo le posizioni di Jamiano dando efficace contributo alla conquista della linea Flondar. Richiamo in linea dopo due giorni per fronteggiare un violentissimo attacco nemico, si gettava ancora nella lotta con audacia e abnegazione sublimi.
Novembre 1916-giugno 1917. |
Medaglia d’Argento al Valor Militare (concessa al Battaglione ciclisti) | |
Con indomita audacia ed irresistibile slancio irruppe nelle trincee nemiche q. 85 sino allora invano attaccate, mantenendole con tenace valore contro i furenti contrattacchi nemici pur con forza assottigliate dalla lotta sanguinosa (Monfalcone, 6 agosto 1916). Incaricato di aggirare la stretta di Serravalle, riusciva ad avere ragione di soverchianti forze nemiche fortemente trincerate, catturando prigionieri, mitragliatrici e cannoni. Monfalcone, 6 agosto 1916 – Revine Lago, 30 ottobre 1918. |
Medaglia d’Argento al Valor Militare (concessa al Battaglione ciclisti) | |
Assaltava con impeto eroico una fortissima posizione carsica aprendosi il varco nei reticolati, a prezzo di purissimo sangue in concorso con altri reparti, ne manteneva l’occupazione in tre giorni di epica lotta, malgrado i violenti bombardamenti e ritorni offensivi del nemico. Carso q.144 Monfalcone 14-15-16 settembre 1916. |
Medaglia di Bronzo al Valor Militare | |
Per la bella prova di valore data dai battaglioni XXVII e XXXIII nel combattimento del 23 marzo 1913 ad Assaba. |
Croce al Valor Militare | |
Reggimento bersaglieri della Brigata Ariete partecipava alla missione “Antica Babilonia 3” in Iraq inquadrato nell’Italian Joint Task Force. In tale contesto operava in una terra caratterizzata da persistenti conflittualità, oggettive difficoltà ambientali e in situazioni costantemente cariche di forti tensioni e diffusa instabilità. In particolare, a seguito di disordini in altri settori, la situazione in An Nasiriya degenerava in violente manifestazioni che, sfociate nell’occupazione dei tre ponti sul fiume Eufrate e in un crescendo di atti intimidatori e ostili, impedivano lo svolgersi delle attività vitali della città. In tale difficile e complesso contesto il reggimento riceveva il compito di intervenire per riconquistare i ponti e riprendere il controllo della città con un’operazione che sin dai momenti iniziali si rivelava delicata e pericolosa. Non appena raggiunti i ponti, l’unita’ veniva sottoposta a reiterate ed intense azioni di fuoco da parte di gruppi di guerriglieri appostati ovunque a difesa. Sprezzante del pericolo, il reggimento reagiva con determinazione e coraggio costringendo, dopo oltre tredici ore di combattimenti, gli elementi ostili ad abbandonare le posizioni e riacquisendo il controllo dei ponti.L’operazione veniva unanimemente apprezzata anche per la sua efficacia e la capacità di limitare, nonostante i prolungati e cruenti combattimenti, i danni collaterali nei riguardi della popolazione innocente. Straordinario esempio di unità coesa e fortemente motivata, che nella circostanza ha confermato indiscussa perizia professionale, coraggio, saldezza morale e chiarissime virtù militari elevando, grazie al valore dimostrato, il prestigio delle Forze Armate Italiane.
Tallil-IRAQ, 6 aprile 2004. |
Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito | |
Interveniva prontamente nelle zone del Friuli devastate dal violento terremoto soccorrendo con generosità e con alto senso del dovere le popolazioni duramente colpite. Il soccorso prestato, che ha validamente contribuito a rendere meno gravi le conseguenze del disastro, ha riscosso l’apprezzamento e la gratitudine delle Autorità e della popolazione.
Friuli, 6 maggio 1976 – 30 aprile 1977. |