Gli Alpini rievocano assieme ai Bersaglieri, ai Marinai ed ai Carabinieri la tragedia del Galilea
Commozione sul Monte di Ragogna per l’affondamento della nave e la scomparsa di centinaia di soldati
Più di 600 persone con 100 gagliardetti alpini, 15 vessilli sezionali ANB e 20 associazioni d’arma erano presenti in vetta al monte di Ragogna per il 74° anniversario dell’affondamento di nave “Galilea”, causato da un sommergibile britannico nelle acque dello Ionio, che trasportava 1275 soldati tra alpini (965), bersaglieri (46), carabinieri (80), marinai (97) e personale vario (153); solo 284 furono i superstiti. I bersaglieri appartenevano al 2° reggimento che era stato mobilitato per la Campagna di Albania nel 1940 e, ultimato il ciclo operativo, a scaglioni rientravano in patria. Il plotone era alla guida del sottotenente Usai Giovanni e 33 perirono nella tragedia. Ad onorarli erano presenti i bersaglieri del fvg accompagnati dal Pres. Prov.le di Udine Adriano Bidin e dal Cons. Reg.le Giorgio Borean con i labari della Provincia di Udine e delle sezioni bersaglieri di San Daniele, Latisana, Udine e San Giorgio di Nogaro.
Quella di Ragogna è una commemorazione molto sentita in Friuli per il fatto che le maggior parte elle vittime appartenevano al battaglione alpini Gemona, costituito essenzialmente friulani.
L’evento è stato organizzato dalla sezione ANA di Udine con il patrocinio del Comune di Ragogna e della Brigata Julia.
Importante e significativa la partecipazione di un nutrito gruppo di bambini delle locali scuole seguiti da Agnese Marcuzzi. «Quale miglior mezzo per dire a questi ragazzi che tutte le guerre sono sempre sbagliate e sempre evitabili» ha detto nel suo intervento il sindaco di Ragogna Alma Concil. «Abbiamo il dovere di ricordare tutti i morti per la Patria e la libertà, in particolare quelli del Galilea, ribadendone senza stancarci mai la nostra gratitudine e il nostro immenso grazie. Se viviamo tempi di pace nonostante la nuova asimmetrica guerra del terrorismo alle porte, è merito loro». Dante Soravito presidente del Gruppo Ana di Udine oltre a ricordare la fine del piroscafo, ha sottolineato come le forza armate del nostro paese continuino a portare fratellanza e democrazia nelle zone più calde del Medio Oriente. Ha poi avuto parole di riguardo verso i due nostri Marò, ostaggi dell’India: «Una situazione incresciosa che il nostro governo deve risolvere quanto prima, ne va dell’onore di tutte le nostre forze armate». Infine ha preso la parola il comandante della Brigata alpina Julia, il generale Michele Risi, che ha ricordato con dovizia di particolari quella tragica notte di 74 anni fa, quando tra il 28 e 29 marzo 1942 quando finì tragicamente l’epopea di “Nave Galilea”. Seguitissima la Santa Messa accompagnata dal Coro amici della Montagna di Ragogna e officiata alle spalle del grande monumento ad arco dove sono segnati i nomi di tantissimi soldati alpini periti nell’affondamento. In prima fila, tra le autorità, Agnola per la Regione, Barberio per la Provincia e molti sindaci, anche gli ultimi reduci rimasti di quel triste epilogo, tutti ultra novantenni. Tra questi è stato accolto, quale gradito ospite anch’esso ultranovantenne il bersagliere Alberto Battello, reduce dell’11° reggimento.Musiche e picchetto d’onore eseguiti dalla fanfara della Julia che ha reso significante la commemorazione.
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