EMILIO GUGLIELMOTTI

GUGLIELMOTTI Emilio, nato a Roma nel 1866, si laureò in giurisprudenza.

 

Sottotenente dei bersaglieri nel 1866, frequentò la Scuola di Guerra e passò nel Corpo di S. M. Nel 1911 fu in Libia ove rimase circa quattro anni meritando due Medaglie d’Argento al V.M. , una a Zanzur ed una a Sidi Bilal. Colonnello nel 1915, prese parte alla guerra contro l’Austria, prima alla direzione del servizio ferroviario in zona di guerra, poi come Capo di S.M. della 16^ divisione, infine al comando di una Brigata sul Carso; si meritò la Croce da Cavaliere dell’O.M.S. e fu promosso Maggiore Generale nel 1918 e Generale di Divisione nel 1920.

Primo Presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, già Comandante del 14° bersaglieri dal 1.12.1915 al 13.3.1916; risulta decorato dell’Ordine Militare di Savoia conferitogli il 5.6.1921 e della Distingued Service Medal attribuitagli dal Governo degli Stati Uniti d’America per meriti eccezionali e di grande responsabilità durante la I Guerra Mondiale quale Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Washington (D.C.). Rientrato in patria fu Intendente Generale della Milizia , nonché Aiutante onorario a vita di S.M. il Re.

Promosse nel novembre 1921 la partecipazione delle Società di Mutuo Soccorso sorte in diverse città d’Italia – prime nate quelle di Torino e di Milano – alle cerimonie relative alla traslazione nella Capitale della Salma del Milite Ignoto e propugnò la costituzione in un’unica Federazione Nazionale dopo la cerimonia del 1922 e quella rievocativa del 24 maggio all’arrivo della salma di Enrico Toti, poi tumulata al Cimitero del Verano.

A Bologna, il 30 giugno 1924 nel corso della 3^ Sagra dei Bersaglieri, fu illuminato sostenitore della proposta del delegato della Federazione di Brescia, rag. Rubagotti, di trasformazione delle allora undici Federazioni in un’unica Associazione Nazionale con sede in Roma.

La sua presidenza durerà fino al 16 settembre 1927 quando l’onerosa carica sarà assunta dal Generale Melchiorri Alessandro.

 

GUGLIELMOTTI EMILIO, n. Roma, maggiore generale 2a Brigata Bersaglieri.

Cavaliere dell’ Ordine Militare di Savoia perché il 13 aprile 1917, già distintosi in altri ardui incarichi affidatigli, quale Capo di Stato Maggiore in un grosso Corpo di spedizione inviato in Albania (marzo 1916) superando ogni difficoltà, seppe spiegare opera intelligente, alacre e coraggiosa dapprima nella creazione del campo trincerato di Valona e poi nelle operazioni che condussero all’occupazione della Chimara e di Porto Palermo, del Mudiriato di Tepeleni, dei due Curvelesc, dei circondari di Argicocastro, Premeti, Ljascovichi e Delvino (Albania meridionale), del triangolo Arinista-Han Calibrachi Misojefira e della regione di Coritza (Grecia). Dava opera indefessa nell’organizzazione dei servizi, che, mercé la sua abilità e fattività poterono fronteggiare difficili condizioni di terreno e di clima. Comandante di una Brigata sul Carso, mercé razionali disposizioni, riusciva a respingere un violento attacco sferrato di sorpresa dal nemico su quota 144 (13 aprile 1917).