di Luigi e di Cristina
Cotti, nacque il 26 luglio 1831 a Pinerolo e morì a Genova il 10 marzo
1904.
Discendente da illustre famiglia originaria dell’Alvernia trapiantatasi
in Piemonte nel 17° secolo, fu il settimo dei fratelli che, come lui,
conseguirono il grado di ufficiale e si distinsero per valore nelle
campagne del Risorgimento.
Allievo del Collegio per i figli dei militari di Racconigi nel 1845, tre
anni dopo, si arruolò volontario nel reggimento granatieri della brigata Regina nella prima campagna.
d’indipendenza. Nel fatto d’armi di S. Lucia il 6 maggio 1848 si meritò
una menzione onorevole. Pochi giorni dopo ebbe la promozione a
sottotenente nello stesso reggimento, col quale partecipò poi alla
battaglia di Novara, il 23 marzo dell’anno successivo.
Fece parte, come volontario, del Corpo italiano di spedizione in
Crimea dal 1855 al 1856.
Promosso capitano nel gennaio 1859 fu assegnato al 15° reggimento
fanteria, ma, un mese dopo, fu trasferito al 7° battaglione bersaglieri e
comandò la 26^ compagnia durante la seconda campagna di indipendenza. A
Palestro, il 30 e il 31 maggio, condusse valorosamente la compagnia e fu
perciò nominato cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.
Il 3 ottobre 1860, per l’assedio di
Ancona, ottenne una medaglia d’argento al valore. Nella campagna
dell’Italia meridionale ebbe ancora una menzione onorevole il 20 ottobre
al Macerone e, successivamente, la promozione a ufficiale dell’Ordine
Militare di Savoia per le operazioni sul Garigliano, il 29 ottobre, e per
gli assedi di Gaeta, dove rimase ferito, e di Messina, rispettivamente il
13 febbraio ed il 13 marzo 1861.
Promosso maggiore nel maggio di quell’anno ebbe il comando del
10° battaglione bersaglieri e, successivamente, quello del 24° battaglione
col quale partecipò alla terza campagna d’indipendenza del 1866.
Il 19 settembre dello stesso anno fu inviato a Palermo con le truppe
della divisione Angioletti per ristabilire l’ordine nella città in
rivolta.
Con energia pari al valore, sempre primo ove maggiore era il
pericolo, superando le difese poste dagli insorti nelle strade e nelle
piazze, giunse al centro della città seguito da piccola schiera dei suoi
uomini. Gli fu concessa con regio decreto 31 gennaio 1867 la medaglia
d’oro al valore perché alla testa
del proprio battaglione con furia irresistibile si slanciò all’attacco
della barricata maggiormente difesa, la conquistò, la sorpassò e
trasportato dal suo valore si condusse per l’interno della città ed al
Palazzo Reale seguito da pochi ufficiali e da una cinquantina di
bersaglieri.
Colonnello nel 1873 cessò dal servizio attivo il 1° febbraio 1880. Nel
1893 fu promosso maggiore generale nella riserva e dopo 10 anni tenente
generale.