Dopo la caduta del fascismo e la fine
del conflitto mondiale gli italiani con il noto referedum del 2 giugno 1946
scegliendo la forma repubblicana del governo, aprirono una fase nuova della
storia d’Italia cui la entrata in vigore della costituzione diede il sigillo
della legittimità e della democrazia al nuovo stato repubblicano. In tale
contesto la sfilata militare, a volte criticata, a volte ridimensionata non
va intesa come un inutile sfoggio di mezzi militari o una vuota esibizione
muscolare delle nostre FF.AA. essa, invece, ormai senza sprechi di risorse,
costituisce un momento particolarmente atteso da tutti gli italiani per un
recupero di identità nazionale con una particolare attenzione alle FF.AA. come
caposaldo della sicurezza dei cittadini e delle istituzioni democratiche nella
considerazione che la difesa del paese è uno dei primi compiti di uno stato.
Senza
dimenticare che la sfilata, che si conclude davanti al sacello del milite
ignoto, è anche un omaggio ai nostri caduti di tutte le guerre combattute per
la patria.
E per noi bersaglieri che ricordiamo i nostri eroi da Goito, al Piave, alle
steppe e ad El Alamein, la sfilata rappresenta una particolare aggiuntiva
emozione che ci unisce nell’entusiamo di tutti i presenti che aspettano con ansia
e ammirazione l’arrivo della valanga di fanti piumati al suono della fanfara.
anche
questa è un’emozione irrinunciabile per
noi, una festa che ci riserva il 2 giugno – basterebbe questo!
Viva l’Italia, Viva la Repubblica, Viva i Bersaglieri!