Il primo di luglio 1942 nel pieno della 2° Guerra Mondiale ha inizio, nelle sabbie roventi di El Alamein, non lontano da Alessandria e dalla depressione di Al Qattara, l’epico scontro (che si concluderà nell’autunno con la seconda battaglia di El Alamein), delle Truppe italo-tedesche di Rommel e l’Armata meccanizzata inglese del Gen. Montgomery. Una Battaglia fra le più memorabili della Storia recente e passata, un confronto titanico ed impari, fra uomini scarsamente armati e ancor meno assistiti, contro soverchianti forze nemiche. Uomini eroici e Comandanti leggendari resero possibile quella pagina grandiosa della guerra, sopperendo alla scarsità di mezzi, di rifornimenti e riscattando, con atti di estremo valore, pregiudizi, errori e tradimenti di una guerra nefasta. Gli Eroi di quelle giornata, nell’inferno del deserto africano, per parte italiana hanno un nome, hanno un elmetto piumato e il cuore cremisi: sono i Bersaglieri del 7° Reggimento poi anche del 9° e insieme a loro, gli indomabili Leoni della Folgore ai quali gli inglesi stupiti, resero l’Onore delle Armi.
“Mancò la Fortuna, non il Valore”. Così è scritto sul cippo del 7° Bersaglieri infisso al 111 Km da Alessandria d’Egitto, segno calcinato dal sole, a futura ed eterna memoria di Soldati, di Reggimenti decimati dalla morte, ma non mai arresi. Ad alcuni, quei valorosi, ricordarono gli eroi delle Termopili del 480 A.C., quando 300 Spartani sfidarono, fino all’ultima goccia di sangue 300 mila Persiani con 100.000 arcieri pronti ad oscurare il sole, come minacciò il Comandante persiano che intimava la resa a quegli Eroi. Risposero, irridenti , con quella frase sublime: “Combatteremo all’ombra”. Così ad El Alamein, con lo stesso spavaldo indomito ardimento, i nostri Soldati stremati ed assetati, hanno stupito il mondo e ci hanno consegnato, per sempre, un patrimonio di valori e gesta che si staccano dalla Storia ed entrano stabilmente nella nostra più orgogliosa memoria di italiani.Napoleone Bonaparte, combattendo ad Abukir, vicino alle Piramidi, incitò i suoi Soldati alla battaglia, dicendo che da quei grandiosi monumenti, 40 secoli di Storia li avrebbero guardati combattere. Ad El Alamein noi potremmo ben dire che le imprese gloriose dei nostri Soldati di quell’estate-autunno del ’42 , saranno ricordate ancora per altrettanti secoli e forse per sempre.