Ricordato a Trieste dal Gen. Stendardo il Centenario dell’annessione di Fiume all’Italia

31 gennaio. La presentazione del libro Il Regio Esercito nell’Adriatico Nord-Orientale 1920-1940 è stata l’occasione per l’autore, Bers. Gen. Paolo Stendardo, per ricordare l’anniversario dei cento anni dal Trattato di Roma del 27 gennaio 1924, accordo tra il Regno d’Italia ed il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (S.H.S.) che metteva fine alla vertenza sullo status internazionale di Fiume. Al termine dell’occupazione da parte dei legionari di D’Annunzio la città, di popolazione a netta prevalenza italiana, aveva goduto per oltre un anno della veste giuridica di Stato libero – già prevista nel Trattato di Pace di Versailles del 1919, vivendo poi una fase di commissariamenti da parte di funzionari italiani sia civili che militari in attesa di una soluzione definitiva. Con il Trattato di Roma, che assegnava all’S.H.S. la zona orientale della città (quartiere di Sussak) e parte delle infrastrutture portuali, veniva concordato l’ultimo tratto della frontiera orientale, dal Monte Nevoso al mare, a completamento del Trattato di Rapallo del 1920 che sanciva i confini della Venezia Giulia. Un accordo storico quello del 27 gennaio 1924 che avrebbe dovuto – detto con il condizionale – porre le premesse per un futuro di cooperazione tra i due Paesi.


A differenza di Pola che ebbe stanziate unità bersaglieri, a Fiume i fanti piumati furono presenti solo occasionalmente ma non per questo si resero poco visibili, come nel marzo 1927 quando l’11° Reggimento Bersaglieri, al rientro del campo d’arma a Postumia prima di proseguire per la sede a Gradisca d’Isonzo «… Fece sosta nel capoluogo del Quarnero sfilando sulla riva italiana del canale che la divideva da Sussak. La fanfara tenne poi un concerto in Piazza Dante facendo squillare le note del fox-trot e canzonette in voga attirando in breve, pur sotto una forte pioggia, un pubblico in prevalenza femminile». Questo un resoconto tratto da una rivista d’epoca, citato nel libro la cui presentazione ha avuto luogo presso la sede triestina della Lega Nazionale, associazione sorta nel 1891 per il sostegno e la diffusione della cultura e della lingua italiana nelle terre contese del Nord-Est.


Oggi Fiume – Rijeka è una città multiculturale ove l’impronta italiana, sovrapposta a quella austro-ungherese, resta ancora visibile. La ricorrenza del Centenario è stata l’occasione per rendere onore a coloro che, a prezzo di enormi sacrifici, riuscirono a portare a compimento gli ideali del nostro Risorgimento. I militari italiani ebbero un ruolo importante in tutto questo. La “guardia all’Eneo”, piccolo corso d’acqua che separava la città dalla Jugoslavia, sarebbe durata per un ventennio.