Nel quadro delle attività operative e di sviluppo della cooperazione tra militari, nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra i militari donna del contingente italiano della Task Force “Praesidium” e le combattenti peshmerga delle Kurdish Security Forces (KSF) presenti nell’area di operazioni della Diga di Mosul.
L’attività di female engagement costituisce una parte importante delle azioni da intraprendere in Teatro Operativo per favorire la realizzazione di progetti volti al miglioramento della condizione femminile e, più in generale, dei rapporti tra militari di diverse nazionalità. In particolare, l’incontro con le donne militari curde, nel quadro della costante collaborazione della Task Force “Praesidium” con le autorità militari locali, è un elemento che si inserisce nell’architettura difensiva della diga. Inoltre, la presenza di personale femminile delle ditte private che lavorano al consolidamento delle strutture del bacino, ha contribuito a dare un valore aggiunto alle conversazioni improntate su interessi comuni e curiosità tradizionali e sociali.
L’incontro ha avuto luogo alla presenza del Comandante della Task Force “Praesidium” su base 6° Reggimento Bersaglieri, del Comandante delle KSF e del Comandante dei militari donna curde.
Erano inoltre presenti presso la base “Mosul Dam”, nell’area di responsabilità del contingente militare italiano deputato alla sicurezza dei lavori di manutenzione della diga, anche la rappresentante del corpo degli ingegneri dell’Esercito degli Stati Uniti e le rappresentanti delle ditte Trevi S.p.A. e STER.
L’Italia, in aderenza alle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu n. 2170 (2014) del 15 agosto 2014 e n. 2178 (2014) del 27 settembre 2014 – emanate a seguito della richiesta di soccorso presentata il 20 settembre 2014 dal rappresentante permanente dell’Iraq presso l’ONU al Presidente del Consiglio di Sicurezza – ha dispiegato tra il Kurdistan iracheno e Baghdad circa 950 uomini e donne di tutte le Forze Armate e costituisce, dopo quello Americano, il Contingente più numeroso a testimonianza del profondo e concreto impegno che l’ Italia sta fornendo nel contrasto a Da’esh.
Ten. Col. G. Patti