CLAUDIO STERPIN 60 anni di sport e bersaglierismo.
Claudio Sterpin, già Presidente della sezione di Trieste, in questi giorni viene ricordato e festeggiato per il suo sessantesimo da sportivo; un atleta noto per le migliaia di chilometri percorsi e per l’impegno nello sport e nel sociale.
Azzurro d’Italia, Stella del Coni e Commendatore della Repubblica; in stretta sintesi il percorso umano e sportivo di Claudio Sterpin si riassume anche nelle tre onorificenze ottenute per il suo costante impegno in tutti i campi.
Classe 1939, triestino, nato come corridore non a caso tra le fila dei Bersaglieri, inizia con le corse campestri per poi passare alle sempre più impegnative lunghe distanze, come la 100 chilometri, già affrontata nel 1969 con la “Torino – St.Vincent” e le maratone, tutte competizioni preferite da Claudio e vissute più volte da Azzurro come per tre volte nella Parigi – Colmar (520 km).
Poi le marce: le 24 ore su pista e la 24 ore di Roubaix (vinta due volte negli anni ’80). Quando ha smesso con le competizioni Sterpin ha continuato a correre a modo suo prima, nel 1976, fonda il Marathon Club a Trieste, ottenendo affermazioni giovanili anche in campo internazionale; successivamente istituisce la “Bavisela – Fondazione CRTrieste”, uno straordinario festival della corsa per i più giovani, una festa che si rinnova anno dopo anno, portando sulle strade centinaia di bambini, impegnati semplicemente a correre e a divertirsi, senza l’assillo di tempi e podio. Di Claudio ricordiamo anche il suo record italiano nel 1986 con 216,621 km percorsi in 24 ore e la partecipazione in nazionale, a 61 anni nel 2001, ai Mondiali di 24 ore, in occasione del riconoscimento federale dell’ultramaratona e dell’ultramarcia.
In pratica, come a lui piace ricordare, “nel corso della mia vita ho percorso oltre 200 mila chilometri, pari a cinque volte la circonferenza della terra”. Da parte di tutti i bersaglieri di Trieste e del Friuli Venezia Giulia un sincero grazie a Claudio Sterpin per aver portato alto il nome di Trieste e dello sport in Italia e nel mondo, ma soprattutto per aver sempre corso e marciato ovunque con il Cappello Piumato, ricordando a tutti il suo essere “BERSAGLIERE