151° Anniversario della Breccia di Porta Pia
150° di Roma Capitale
20 settembre: è l’alba dell’ultimo giorno dell’estate 1870. Attorno a Roma avanzano 50 mila soldati dell’Esercito Piemontese guidati dal Gen. Raffaele Cadorna. La IV Armata ha l’ordine perentorio di Vittorio Emanuele II, di prendere la Città eterna, per chiudere l’Epopea Risorgimentale, con Roma Capitale d’Italia.
Un atto di guerra ma già scritto da tempo nel destino; un gesto di rapina, si disse, ma ineluttabile e fatale: “Roma appartiene al mondo ma prima di tutto all’Italia e non può che esserne la Capitale”. Lo affermò Cavour, ma lo pensavano in tanti, lo sognarono tutti.
20 settembre: una data memorabile, forse la più conosciuta della Storia italiana e la più riportata nella toponomastica di tutto il Paese, perché dalla Breccia aperta quel giorno, nelle Mura Aureliane, inizió la Storia dell’Italia unita; da quel varco passò, con l’irresistibile valanga scura dei Fanti Piumati, l’orgoglio del Tricolore, davanti alla Bandiera Bianca di resa, issata dal Generale Kanzler Comandante delle Truppe pontificie.
20 settembre: è un giorno sacro della memoria Bersaglieresca. L’emozione di quell’assalto ci prende ancora alla gola, alla vista delle immagini, dei cimeli, dei filmati rimasti e dei documenti, stupendamente raccontati da Carmen Lasorella in un docufilm realizzato per il 150° Anniversario della Breccia.
E i Bersaglieri, immortalati nel celeberrimo dipinto del Cammarano che riprende, frontalmente, il leggendario assalto alla Breccia (il trombettiere, il fez rosso, il bersagliere colpito, immagini incancellabili di una giornata irripetibile), danno ancora i brividi. E’ questo il grande Giorno dei Bersaglieri : a poco più di 20 anni dal Battesimo del fuoco al Ponte di Goito, dalla cronaca di una, sia pur gloriosa battaglia, alla consacrazione simbolica del Bersagliere come Soldato d’Italia, depositario e difensore dei grandi ideali della Nazione, metafora del Valore assoluto ed emblema esemplare dell’eroismo e dell’amor di Patria.